Nell’isola di Java, Yogyakarta rappresenta la tappa più importante per scoprire ciò che resta della tradizione, nella rappresentazione della bellezza in questa isola, il cui nome già racconta la magia dell’oriente. Se ci si arriva col treno, la zona di fronte alla stazione ben rappresenta la creatività di questa città che si è ritagliata un mondo sognante e colorato in un piccolo quartiere di viuzze strette e casupole non propriamente belle. Eppure la spontaneità creativa che ci viene offerta dal luogo e dagli oggetti, siano tessuti o abiti o quadri o il cibo stesso, ci ricorda che Yogyakarta ha un cuore d’artista e qui convergono le diverse anime delle arti tradizionali giavanesi.
In questa bella città ci aspetta un amico: Didik Nini Thowok. Didik è un personaggio singolare nel panorama artistico di Yogya. Oltre ad essere un grande ballerino e coreografo è uno dei pochi artisti che porta avanti una lunga tradizione, che è quella del travestitismo classico nella forma danzante. E risulta evidente l’importanza del make-up, in una forma artistica come questa che nell’ossessione dell’apparenza e del trasformismo, ha anticipato mode culturali e stili di vita.
Nella sua casa che costeggia un ruscello, lontani dal traffico e dal rumore di Yogya, Didik ci ha preparato passo dopo passo, truccandoli e vestendoli, due personaggi del Golek menak, una popolare quanto struggente storia Javanese. Dewi Adanenggar e Dewi Kelasworo, sono due pricipesse innamorate dello stesso re!
Questo dramma danzante fu concepito dal Sultano Hamengkubuwono IX (1940-1988) mescolando storie prese dal Serat menak con musica e danze anche di altre regioni (west Java e Sumatra). Ma il Sultano non riuscì mai a rappresentare il dramma completo, cosa che invece avvenne subito dopo la sua morte.